In un periodo in cui è diventato importantissimo sanificare e tenere puliti gli ambienti, si è parlato di tanti prodotti ed è necessario fare un po’ di chiarezza su quelli realmente efficaci. Tra questi c’è certamente il perossido di idrogeno.
È lo stesso Istituto Superiore di Sanità (ISS), in un rapporto dal titolo Indicazioni per la sanificazione degli ambienti interni per prevenire la trasmissione di SARS-COV 2 a indicare il perossido di idrogeno tra i 3 elementi più utili per combattere il coronavirus.
Un prodotto a base di perossido di idrogeno può dunque andare a colpire i virus anche sulle superfici inanimate dove le evidenze scientifiche hanno dimostrato che questi possono resistere, come ad esempio i metalli, il vetro o la plastica. Il perossido di idrogeno, insieme a alcol etilico e all’ipoclorito di sodio (quest’ultimo però con un contatto di almeno 1 minuto), può rendere inattivo il virus tramite una procedure di disinfezione delle superfici.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce, come alternativa agli altri disinfettanti, il perossido di idrogeno, data la sua provata attività virucida saggiata in accordo con la norma ISO EN 14476.
Va da sé che un elemento del genere possa diventare un alleato efficace e funzionale per tutti coloro che, per rispettare le stringenti norme della riapertura, sono tenuti a pulire e detergere le superfici dei propri locali costantemente, più volte al giorno. Il perossido di idrogeno, a differenza di altre sostanze chimiche, non produce composti o gas e, per questo aspetto, può essere considerato più sicuro.