Parabeni: cosa sono e perché fanno male

I parabeni, da sempre utilizzati nella cosmesi, da qualche anno sono sul banco d’accusa per reazioni allergiche e come causa di alcune malattie. In questo articolo andremo a fondo sull’argomento e vi daremo informazioni utili per capire cosa sono i parabeni, perché fanno male e in quali prodotti possono essere impiegati e devono essere evitati.

Cosa sono i parabeni

I parabeni sono veri e propri battericidi e fungicidi, particolarmente potenti che per questo sono in grado di assicurare a molti prodotti una lunga conservazione.

Quando si parla di parabeni, ci si riferisce a specifici composti chimici che sono da anni molto utilizzati nei cosmetici, nelle creme e nelle tinture e nei prodotti per l’igiene personale come i saponi o gli shampoo. I parabeni vengono impiegati in tutti quei prodotti che dopo la prima apertura vengono messi da parte per un periodo più o meno lungo.

Quando il sigillo di sicurezza posto sulla confezione viene rotto, all’interno della stessa è altamente probabile che entrino funghi o germi colpevoli di contaminare il prodotto e di rovinarlo. Per questo motivo, per anni, nella cosmesi tutti i prodotti sono stati realizzati con l’aggiunta di parabeni che risultava necessaria alla loro conservazione e, dunque, alla loro efficacia.

È stato solo dopo un lungo periodo in cui questi elementi chimici sono stati ampiamente utilizzati che un’attenta ricerca da parte di esperti del settore ha evidenziato che i parabeni fossero dannosi e addirittura pericolosi per la salute dell’uomo.

È stato negli ultimi dieci anni che questi conservanti che si trovavano in moltissimi prodotti cosmetici, nelle creme, nelle tinture, nei dentifrici, nei colliri, nei deodoranti, nei bendaggi adesivi, nei lucidi per le scarpe e in alcuni prodotti per la casa, si sono trovati sul banco d’accusa come elementi dannosi per la salute. La ricerca ha evidenziato un loro coinvolgimento importante negli effetti estrogeno-simili che sono sotto accusa nell’aumento dell’incidenza del carcinoma della mammella.

Nonostante non esista ancora uno studio esatto e dettagliato sulla correlazione dello sviluppo del cancro al seno e l’uso di prodotti che contengono questi composti chimici, sono molti i Paesi europei che hanno deciso di regolamentare la concentrazione di parabeni autorizzati soprattutto nei prodotti cosmetici. La soglia autorizzata è dello 0.4% per ciascun parabene e dello 0.8% per l’associazione di parabeni differenti.

In realtà, in alcuni Paesi, nonostante si sia fissata questa soglia percentuale, i parabeni sono stati vietati categoricamente soprattutto in alcun prodotti come quelli per bambini. Inoltre, sono molti i laboratori cosmetici che hanno scelto di procedere con una sostanziale sostituzione dei parabeni nei loro prodotti con altri conservanti.

Per identificare questi prodotti e rassicurare la clientela, questa scelta viene garantita attraverso la dicitura “paraben free” nelle etichette.

Perché usare prodotti senza parabeni

Da molti anni essi sono utilizzati nell’industria cosmetica, ma perché oggi si cerca di eliminare i parabeni da prodotti dermo-cosmetici?

Il motivo principale per cui oggi gli esperti consigliano di eliminare i parabeni dai prodotti cosmetici e non solo è che i questi possono provocare una reazione allergica sui tessuti della pelle. Nella zona interessata da prodotti, i parabeni in esso contenuti, potrebbero provocare una reazione che potrebbe portare ad una dermatite da contatto che si manifesta con rossore e prurito, un fastidio talvolta invalidante per molte delle attività quotidiane.

È chiaro che la reazione non si verifica già dalla prima applicazione, ma può comparire se il prodotto contenente i parabeni viene utilizzato per un arco di tempo prolungato.

La sensibilizzazione ai parabeni si è molto diffusa tanto da indurre la Comunità Europea a disciplinarne l’impiego industriale. Vi sono infatti regolamentazioni che impongono alle aziende di produrre cosmetici con una quantità di parabeni limitata e, allo stesso tempo, molti sono i Paesi che hanno deciso di vietarli progressivamente, per sostituirli con sostanze, magari naturali, che l’organismo tollera più facilmente in modo da evitare il rischio di sensibilizzazione e dermatite da contatto.

Gli studi che hanno condotto a questa decisione hanno dimostrato che i parabeni sono sostanze che l’organismo non riesce a smaltire e che si accumulano nel corpo tanto da risultare come campanello d’allarme, come già accennato prima, per diverse forme tumorali, in particolare quelle al seno e alla pelle.

Tuttavia, non tutti i parabeni sono tutti nocivi per la salute e per l’organismo. La tossicità infatti è imputata solo ad alcuni tipi specifici, tra cui l’isopropilparabene, l’isobutilparabene, il fenilparabene, il benzilparabene e il pentilparabene.

Poi ve ne sono altri due tipi che sono consentiti solo in concentrazioni pari ad una percentuale dello 0,14% e sono il propilparabene e il butilparabene.

Per legge, l’assenza di parabeni deve sempre essere indicata sulle confezioni dei prodotti con la dicitura paraben free. Tuttavia, oltre ai parabeni, prodotti come shampoo, sapone, bagnoschiuma, dentifricio, tinture e creme per capelli possono contenere altre sostanze che potrebbero risultare nocive e provocare danni all’organismo.


È per questo che, tra i consigli dei migliori esperti, oltre a quello di fare attenzione alla dicitura che indica l’assenza di parabeni, c’è quello importante di controllare l’etichetta del prodotto che riporta tutti i singoli ingredienti. Attenzione agli isotiazolinoni, al bronopol, alla dimetilol idantoina o alla diazolidinil urea.

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