L’acido citrico è una sostanza naturale che si trova in molti frutti, soprattutto negli agrumi. Ha diverse proprietà interessati, soprattutto per quanto riguarda la pulizia della casa. Tra queste, c’è quella di essere un anticalcare naturale, capace di eliminare i residui di calcare dai rubinetti.
Negli ultimi anni, però, molte persone, con l’intento di risparmiare sul bucato, hanno cominciato ad utilizzare l’acido citrico anche come ammorbidente, credendola una soluzione ecologica ed economica.
Oggi noi di Meglio Sfuso, produttori e distributori di saponi e detersivi sfusi da più di 30 anni, cercheremo di fare chiarezza su questo argomento e ti spiegheremo perché è meglio evitare di utilizzare l’acido citrico al posto dell’ammorbidente.
Caratteristiche di un ammorbidente
Partiamo dal principio, per poter considerare l’acido citrico un valido sostituto del nostro amato ammorbidente dobbiamo prima capire cosa fa l’ammorbidente e che caratteristiche deve avere un buon ammorbidente.
La prima caratteristica che deve possedere un ammorbidente, così come si può intuire dal suo nome, è la capacità di rendere i capi più morbidi e facili da stirare.
Ma non solo, un ammorbidente deve anche conferire una buona profumazione ai nostri vestiti, adattarsi a diversi tipi di lavaggio (anche a bassa temperatura e a cicli brevi) e non interferire con il colore e il tessuto dei capi che stiamo lavando.
Inoltre, un ammorbidente deve anche essere ipoallergenico, delicato sulla pelle e non provocare allergie o irritazioni. Infine, un buon ammorbidente deve essere biodegradabile, ecologico e poco inquinante per l’ambiente.
L’acido citrico rispetta tutte queste caratteristiche? Scopriamolo.
Perché l’acido citrico non va usato come ammorbidente
L’acido citrico, pur essendo un ottimo anticalcare naturale, non può essere considerato un buon ammorbidente per il bucato, proprio perché alcune importanti caratteristiche sopra elencate non sono tipiche di questa sostanza.
Innanzitutto, l’acido citrico tende a sbiadire ed opacizzare i colori dei tessuti e si rivela particolarmente aggressivo per alcuni tessuti come la lana.
Inoltre, non è una sostanza ipoallergenica e quindi nei soggetti predisposti può scatenare reazioni allergiche o fenomeni di sensibilizzazione, soprattutto se usato in dosi elevate o con frequenza.
Per quanto riguarda la profumazione, l’acido citrico non ha un profumo gradevole, anzi ha un odore acido e pungente. Per questo motivo, in molte ricette di ammorbidenti a base di acido citrico vengono aggiunti degli oli essenziali. Tuttavia, gli oli essenziali possono macchiare i tessuti o lasciare aloni grassi su di essi.
Ma veniamo al punto cruciale, ovvero l’effetto ammorbidente vero e proprio. Anche in questo caso l’acido citrico si rivela non idoneo. Non solo non ammorbidisce i vestiti ma, anzi, li rende più rigidi e ruvidi. Questo perché l’acido citrico abbassa il pH dell’acqua, facendo precipitare il calcio e il magnesio presenti nell’acqua dura. Questi minerali poi si depositano sui tessuti, formando una patina che li indurisce.
Infine, per quanto l’acido citrico sia una sostanza biodegradabile e che non inquina l’ambiente direttamente, la sua produzione industriale richiede molta energia e genera scarti chimici. Inoltre, l’acido citrico può alterare il pH dell’acqua di scarico, rendendola più acida e dannosa per la flora e la fauna acquatica.
Alternative ecologiche ed economiche all’acido citrico come ammorbidente
Come puoi vedere, se vuoi usare un ammorbidente ecologico ed economico per il tuo bucato, l’acido citrico non è la soluzione migliore. Tuttavia, esistono delle alternative più efficaci e sicure, che rispettano le caratteristiche di un buon ammorbidente e che ti permettono anche di risparmiare e di ridurre l’impatto ambientale.
Si tratta dei detersivi alla spina, ovvero dei detersivi che si acquistano sfusi facendoti risparmiare sul costo della plastica e riducendo l’inquinamento derivante da questa.
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